Helpdesk anticaporalato
Un approdo virtuale per quanti vivono condizioni di sfruttamento e di caporalato, ma anche una rete reale ed immediata da cui ripartire
L’Helpdesk interistituzionale Anticaporalato, azione pilota nata in seno al progetto P.I.U.SU.Pr.Eme. (Percorsi Individualizzati di Uscita dallo Sfruttamento), co-finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e dal PON Inclusione 2014-2020, ha compiuto un anno di attività.
Si tratta di un servizio multicanale ormai punto di riferimento per gli stranieri che lavorano nelle campagne del Sud Italia, e non solo; un approdo virtuale per quanti vivono condizioni di sfruttamento e di caporalato, ma anche una rete reale ed immediata da cui ripartire. La principale scommessa dell’Helpdesk Anticaporalato è, infatti, porsi come hub di connessione dei servizi territoriali con l’intento di costruire una rete di attori pubblici e privati in grado di accompagnare quanti si rivolgono al servizio in un percorso di integrazione sociale e lavorativa.
L’organizzazione operativa si basa sulla presenza di un front office (quattro mediatori linguistico-culturali e due operatrici legali che rispondono alle richieste di informazione e di aiuto) e di un back office (costituito dai referenti delle regioni partner di progetto: Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia, Campania), i quali si rapportano in maniera diretta nella gestione dei casi, in particolar modo nell’indirizzare i beneficiari ai servizi specialistici territoriali. Nelle cinque regioni sono stati mappati ben 1550 servizi. Inoltre, grazie al grande lavoro di mappatura sono stati identificati 341 stakeholder strategici e attivate ben 181 collaborazioni.
In un anno di attività, il servizio Help Desk Anticaporalato è stato contattato 1.538 volte, il 61% delle quali tramite Facebook e WhatsApp. La lingua più utilizzata è stata l’inglese, seguita dall’italiano e dall’arabo. In 106 casi è stato necessario utilizzare altri idiomi di origine africana (Pidgin, Fula, Wolof, Mandingo, Edo/Benin), disponibili su richiesta.
Dai contatti sono scaturite 287 richieste di supporto provenienti dall’Italia e dall’estero, tutte soddisfatte. Considerando il territorio nazionale, il 55% delle richieste proviene dalle cinque regioni del Sud, il restante 45% dalle regioni del centro-nord. La nazionalità che ha manifestato maggiori necessità di supporto è quella marocchina, seguita da quella nigeriana.
In molti casi, dietro una semplice richiesta di orientamento ai servizi locali, si nascondono situazioni più delicate, che gli operatori riescono a fare emergere mediante colloqui volutamente più approfonditi. In questo modo, sono stati intercettate 46 vittime di sfruttamento lavorativo.
Ma, al di là dei numeri, sono tante le storie che si sono avvicendate nei primi 12 mesi di vita dell’Helpdesk e che hanno per fortuna avuto lieto fine. Come quella di M., nigeriano, con un permesso di soggiorno per richiesta di asilo scaduto, a cui viene prospettato un lavoro di 8 ore al giorno per 30 euro, ma per ben due mesi le ore diventano 16 e lui non ci guadagna nulla se non un infortunio, senza che ciò influenzi in alcun modo il pessimo trattamento che gli viene riservato. O come quella di T, gambiano, che denuncia i soprusi, le minacce, gli insulti e le frasi razziste ricevute da lui e dai suoi compagni di lavoro da parte di una donna ingaggiata con il preciso compito di controllarli. O ancora quella di U.O., che si fa portavoce di altri nove ragazzi per segnalare trattamenti non equi da parte del direttore dell'azienda per la quale tutti lavorano.
Persone che oggi, grazie all’intervento e all’intermediazione dell’Helpdesk, sono state indirizzate e prese in carico da chi di dovere (sindacato, avvocati, associazioni ed enti del terzo settore…), avendo la possibilità di far valere i propri diritti di cittadini e di lavoratori e intraprendendo, in alcuni casi, anche un percorso verso l’autonomia.
Ciò conferma il ruolo dell’Helpdesk interistituzionale Anticaporalato: immediato, altamente specialistico, per tutti; servizio multicanale e multilingue immediatamente accessibile per fornire una via d’uscita a chiunque si trovi in condizioni di grave sfruttamento lavorativo.
L’Helpdesk interistituzionale Anticaporalato è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 18:30 e garantisce la conservazione dei contatti pervenuti al di fuori dell’orario di funzionamento.
Come contattare l’Helpdesk:
Sito web www.helpdeskanticaporalato.org
WhatsApp +393509092008
Numero Verde 800 939000
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Mail info@helpdeskanticaporalato.org
Articolo pubblicato sul portale "Integrazione Migranti" il 21 dicembre 2022