Cia Toscana: “Manca manodopera, campagne di raccolta a rischio”

19 giugno '24

All'agricoltura toscana, spiega una nota, dove mancano migliaia di lavoratori stagionali, servono manodopera, ma anche formazione e innovazione. Le dichiarazioni di Valentino Berni

Firenze, manca la manodopera in agricoltura, a rischio campagne di raccolta come pomodoro e ortofrutta, ma aumentano le pratiche irregolari, per questo "sono necessari flussi fatti con maggiore anticipo, almeno semestrale, le aziende devono essere sicure dei lavoratori che hanno a disposizione per pianificare la stagione e le lavorazioni. E togliere alle aziende agricole gli adempimenti di controllo e ridarli agli organi preposti, inoltre (ad esempio attraverso centri per l'impiego e non solo) va messo in contatto lavoratore e azienda agricola". Lo ha sottolineato il presidente di Cia agricoltori della Toscana Valentino Berni, intervenendo a un convegno a Firenze.

 

All'agricoltura toscana, spiega una nota, dove mancano migliaia di lavoratori stagionali, servono manodopera, ma anche formazione e innovazione. Il direttore Cia Toscana Giordano Pascucci ha ricordato che "dal decreto flussi, sono arrivati zero lavoratori sulla costa toscana, dove c'è la maggiore richiesta di manodopera agricola". Per Berni "il lavoro in agricoltura è un fattore strutturale molto penalizzante. Spesso le nostre aziende sono in difficoltà per organizzare le campagne di lavoro di raccolta, proprio perché non hanno opportunità di manodopera e di gestione di tante produzioni. Dobbiamo trovare un percorso virtuoso che rimetta in circolo lavoratori, che siano qualificati e che diano un'opportunità di sviluppo sostenibile alle aziende".

 

E sulla gestione della manodopera, viene evidenziato come anche in Toscana sia cresciuto il caporalato, e si assiste all'aumento di ditte che utilizzano lavoratori extracomunitari per servizi l'agricoltura. "Alle aziende agricole - ha aggiunto Berni - oggi viene chiesto anche il compito di controllo su quello che viene fatto da quelle ditte, non sul lavoro che forniscono, ma dal punto di vista burocratico e della sicurezza che il lavoratore sia in regola con tutte le norme. Sicuramente le aziende agricole non possono essere preposte a fare quel tipo di controllo, ci devono essere gli organi deputati". Per l'assessore regionale al lavoro e formazione, Alessandra Nardini "l'agricoltura è un settore fondamentale per crescita e sviluppo della Toscana, e ci sono tanti bandi attivi in questi mesi e risorse significative. Stiamo lavorando ad un rapporto sempre più stretto con le organizzazioni sindacali e associazioni datoriali per interventi che siano davvero aderenti ai bisogni dei singoli territori e settori".

Articolo pubblicato in data 13.06.2024 sul quotidiano nazionale "La Nazione".
Articolo di Niccolò Gramigni